LA CHERATITE
Possono essere di tipo infettivo (virus,
batteri), oppure causate da agenti
fisici (ad esempio i raggi ultravioletti) oppure da malattie sistemiche
(artriti reumatoidi o vasculiti disseminate).
I sintomi
sono:
calo della vista, dolore e intolleranza alla luce (fotofobia), presenza di piccole
erosioni superficiali (mini affossamenti dell’epitelio) e opacità disseminate
all’interno della cornea (infiltrati stromali). Altra caratteristica è la
crescita dei vasi sanguigni all’interno del tessuto corneale a partire dal limbus (zona tra stroma e
sclera-congiuntiva), edema corneale. Le
forme infettive si accompagnano di solito a dolore, secrezione e torbidità
dell’umore acqueo (reazione infiammatoria in camera anteriore).
Le cheratiti, se
non curate, possono compromettere quella trasparenza della cornea che è
indispensabile alla corretta visione. Possono essere complicate da perdita di
tessuto, che assume la forma di un cratere (l’ulcera corneale, con rischio di
perforazione); l’ulcera può evolvere in cicatrici che, se centrali,
compromettono la visione. Questa condizione ha come terapia il trapianto di
cornea o l’impiego di laser ad eccimeri se l’opacità è confinata nello stroma
anteriore.
La cheratite da Acanthamoeba è tra le più pericolose, soprattutto se la
diagnosi e la terapia specifica non fossero tempestive. Le cheratiti da funghi, molto rare, possono
avere effetti devastanti e possono facilmente penetrare nella camera anteriore
(che si trova dietro la superficie esterna del bulbo oculare). In questi casi
gli antinfiammatori di tipo steroideo possono favorire la progressione
dell’infezione.
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